Il Contest SupplìTiAmo
Qualche domanda alla vincitrice Anna Tortora
Vince con un punteggio pari a 57 voti Anna Tortora di Roma con Supplì D’Amare, una sua ricetta inedita che ha emozionato i nostri giudici a base di vongole, piselli, tecnica e creatività.
Anna è giornalista, Food writer ma anche sommellier e nel passato si è occupata di hospitality essendo stata proprietaria di una Luxury House nel centro di Roma, oltre ad essere un’amica che ringrazio per avermi concesso questa intervista.
Sei la vincitrice del contest 2020 SuppliTiAmo organizzata dal meraviglioso team di Risate&Risotti capeggiato da Luca Puzzuoli. Ti aspettavi di vincere? Secondo te cosa ha convinto la giuria di esperti ha scegliere la tua versione di supplì?
Non mi aspettavo affatto di vincere, perché la mia ricetta è molto lineare e semplice sia negli ingredienti che nell’esecuzione. Un risotto piselli e vongole. Piu che su ingredienti o tecniche particolari mi sono rivolta alla scelta di ingredienti come i lupini invece che le vongole veraci e la doppia consistenza dei piselli. Mi dicono che siano state proprio queste qualità a fare la differenza…
Il supplì è uno dei piatti della tradizione culinaria Romana, si può definire quasi una istituzione. Il tuo “supplì d’amare” ha convinto la giuria di esperti. Cosa ti ha ispirato a realizzare questa versione di supplì? Quali sono secondo te i parametri per definire un supplì ottimo?
Per certi versi è stata una scelta obbligata perché per la finale avevamo una specie di Mystery Box, con ingredienti obbligatori (erbe aromatiche, piselli e pepe) e uno a scelta tra carne e pesce. Io non mangio carne, quindi il mare mi ha chiamato forte e chiaro. Un supplì ottimo è giustamente umido all’interno, con la mozzarella che fila, fuori non unto e con la crosta non troppo spessa, deve croccare ma anche cedere senza farti saltare un dente. E deve essere fatto da un risotto, non da riso lesso e condito dopo.
Il mondo enogastronomico prima, durante e dopo il COVID secondo te
Un modo eroico. Ho visto tanta voglia di riprendersi la vita da parte di gestori, chef, osti, buonissima volontà di fronte alle tante disposizioni che hanno comportato spese aggiuntive oltre ai mancati incassi del lockdown. Tanto coraggio ma anche tanta paura, perché in realtà la gente non è tornata per le strade né nei ristoranti. Chi ha uno spazio all’aperto è avvantaggiato, ma io sono stata anche al chiuso e ho trovato tanto rispetto per le norme. Poi leggi di clienti (beeep) che continuano a non presentarsi dopo aver prenotato, con i locali che fanno la spesa, richiamano il personale necessario e così via. Li interdirei a vita dai locali pubblici, quelli lì. E qui il Covid c’entra poco.
La tua passione per il mondo enogastronomico non è un mistero. Oltre a scrivere di cucina e vino su diverse testate di settore sei sommelier ed hai dimostrato in diverse occasioni di essere anche un talento ai fornelli. Da dove nasce questa tua passione per la cucina e per il vino? In che modo ti piace raccontarla?
Due persone. Mia nonna Pierina, che a Natale e a Pasqua, e per tutto il periodo estivo impastava, sfornava, friggeva, ogni ben di Dio. Sfoglie che nemmeno Giotto, crostate, ciambelloni, cappelletti e galantine. E poi mia mamma (sua figlia), che mi ha cresciuto a lasagne, ravioli e zuppa inglese e che non ha mai fatto entrare un piatto precotto a casa, da che mi ricordi… Il vino è farina del mio sacco, in realtà, il diploma da Sommelier è stata una mia idea, ma viene piu che altro dalla passione per i produttori, per le loro storie di vita pazzesche. Quando assaggi il prodotto e le ritrovi nel vino è emozione pura.
Sei entrata nella famiglia di Risate&Risotti che da anni promuove e fa conoscere prodotti e realtà legate al vero made in italy attraverso eventi itineranti ricchi di allegria e convivialità. Cosa pensi del loro format?
Penso che ci siano molti modi di proporre il made in Italy, e che a forza di pensare ai turisti ci stiamo dimenticando gli italiani. Che per esperienza personale mangiano piuttosto male mediamente. Sono i primi ad aver dimenticato la cultura del cibo, gli stranieri ne sanno spesso piu di noi. Risate e Risotti con il suo format itinerante, i volti meravigliosi di chef, food blogger e appassionati comunicano la positività e la bellezza del cibo come nessun marchio sa fare, e soprattutto l’inclusività e il valore sociale del cibo, qualcosa che si consuma insieme agli altri, che costruisce rapporti professionali e umani.
Sogni e progetti per il futuro
Quanto tempo hai? Scherzo, diventare sempre piu professionale direi.
Il 21 Giugno 2021, ad un anno esatto dalla prima edizione, il supplì sarà presente in un evento di respiro nazionale ideato per unificare l’Italia intera all’insegna di questo versatile prodotto che, come abbiamo visto dalle tante ricette arrivate, si presta ad innumerevoli varianti con ingredienti provenienti da ogni regione italiana, senza perdere per questo la sua natura originaria.
L’ intento di SupplìTiAmo è stato quello di divertirsi, far divertire e tornare liberi di stare insieme.