Pasta e fagioli come una volta col Qubetto Verrigni
Mi sono sempre chiesto cosa spingesse mia madre a cucinare con il colmo del caldo pasta e fagioli, buonissima per carità ma impossibile da mangiare. Intorno alla tavola accaldati e paonazzi sembravamo tutti reduci dalla maratona di New York e alcune volte lo confesso ho desistito. La salvezza era arrivare a tavola in ritardo in modo da riuscire ad evitare il momento di massimo calore che poi detto tra noi pasta e fagioli è molto più buona fredda. Solo con l’adolescenza, quando impari ad associare alle stagioni i prodotti che madre terra offre, ho capito che i fagioli non si trovavano tutto l’anno ma soltanto nei mesi estivi e quindi più caldi ma sopratutto che ne esiste un numero infinito (si fa per dire) di tipi diversi per forma e colore. Da quando lavoro e vivo lontano da casa mi sono accorto di non aver più avuto l’occasione di magiare pasta e fagioli un po per pigrizia, un po perché non sapevo da che parte cominciare per ricreare quel profumo e quel sapore ben radicato nella mia mente, un po perché sono molto selettivo sui piatti con i quali sono cresciuto. (altro…)