Anche se viviamo lontano, in
grandi metropoli super tecnologiche e siamo presi dalle nostra frenetiche vite
e dal lavoro una parte di noi resta sempre legata al luogo natio dove siamo
vissuti e cresciuti per molti anni. È qualcosa che fa parte del nostro patrimonio
genetico e in alcuni momenti della nostra vita viene fuori. Dalla cadenza
quando parliamo, al modo di rapportarsi ai gusti culinari non possiamo,
dobbiamo e sopratutto vogliamo nascondere le nostre origini.
diversi anni che non vivo più in Abruzzo a Teramo e devo ammettere che a volte
mi manca a tal punto da non poter far a meno di prendere la macchina e partire.
Mi manca non solo la mia famiglia ma anche molto la ricca cucina abruzzese. A
volte mi vien voglia di un bel pezzo di formaggio
fritto, di spaghetti alla chitarra con le pallottine oppure di arrosticini e non posso non assecondare le mie
voglie, devo mettermi ai fornelli e preparare qualcosa che mi ricordi i sapori
d’Abruzzo. Proprio qualche giorno fa avevo voglia di sapori di casa, mi sono guardato attorno ed ho visto in dispensa in bella mostra la buonissima pasta Verrigni ed ho avuto subito l’ispirazione.
passione e innovazione le parole d’ordine del pastificio Verrigni che da più di
100 anni eccelle nel settore.
origine il piccolo pastificio situato a Rosburgo,
l’antica Roseto degli Abruzzi, essiccava la pasta all’aria ed al sole, poi nei camerini con
ventilatori a corrente e fonti di calore per produrre anche in inverno. Dal 2008, con la stessa passione dei fondatori,
il nipote Gaetano e la moglie Francesca guidano l’azienda in un perfetto
equilibrio tra tradizione e innovazione con un unico, importante obiettivo: la
qualità più elevata, selezionando i migliori grani duri, esclusivamente italiani,
coltivati e raccolti in Abruzzo.
prodotti, dalle tipologie tradizionali ai formati “giganti”, disponibili anche
con semole di grano duro Kamut e Senatore Cappelli, oltre che di farro ed
aromatizzate, aromi tutti rigorosamente naturali.
prime aziende italiane ad avviare anche la produzione di pasta di semola da
grani biologici certificata dall’Icea (Istituto per la certificazione etica ed
ambientale). Inoltre la speciale trafilatura in oro conferisce alla pasta una consistenza diversa, ricercata ed elegante, capace di esaltare e di donare alla pasta stessa una personalità fresca e forte che si sposa armoniosamente con qualsiasi condimento.
Oggi voglio portare nelle vostre tavole i Soqquadri Verrigni con ragù di salsiccia e zafferano di Navelli e farvi conoscere ed amare un po’ del mio Abruzzo.
350 gr di Soqquadri Verrigni
200 gr di macinato di maiale
2 salsicce medie di maiale non tanto grasse
olio evo q.b.
1 carota
1 cipolla dolce
1 costa di sedano
zafferano di Navelli
vino bianco o brandy q.b.
sale e pepe q.b.
Una volta dorati aggiungere il macinato di maiale mescolando bene, salate e pepate – poco – e unite la salsiccia amalgamando il tutto bene. Sfumate con del vino bianco o con poco brandy – a vostro piacimento – unite lo zafferano opportunamente sciolto in una tazzina da caffè con dell’acqua tiepida e lasciate cucinare a fuoco medio.