L’Italia è davvero il “Bel Paese“: più pensiamo di conoscerlo più ne rimaniamo affascinati ogni volta che scopriamo qualcosa di nuovo.
Non finisce mai di stupirci con le sue meraviglie, ha tante facce proprio come un diamante; non importa da dove lo guardi è comunque brillante e ti lascia sempre senza fiato. Nonostante il momento storico poco felice continuiamo ad eccellere in ogni ambito: dall’arte alla cucina alla moda e ne è la prova l’evento a cui ho avuto il piacere di partecipare lo scorso week end in una delle città d’arte più belle dell’entroterra umbro: la splendida Assisi, che ospiterà dal 10 agosto 2013 al 31 gennaio 2014 le opere del grande maestro Antonio Canova.
Un grande evento espositivo nella città di San Francesco: oltre 50 opere, tra statue, dipinti e incisioni, dal Museo Canova di Possagno alla prestigiosa sede di Monte Frumentario, per diffondere la cultura canoviana in una delle città più visitate al Mondo e per riscoprire i legami artistici e affettivi tra Canova e l’Umbria.
Ad arricchire il vernissage artistico uno showcooking taggato #Canovafood, organizzato dal consorzio Marca Treviso che ha puntato i riflettori non solo sul forte legame tra arte e cucina ma soprattutto sulle abitudini alimentare del Canova; il tutto rivisitato in chiave moderna e con particolare attenzione ai prodotti del territorio della provincia trevigiana luogo natio dello scultore.
Fil rouge dello showcooking, per i soli gli addetti ai lavori, l’arte del Canova, le sue abitudini alimentari e i prodotti DOP della provincia trevigiana che cinque chef veneti hanno reinterpretato nei loro piatti e mostrato con grande professionalità.
L’utilizzo di un solo braccio per mangiare, la predilezioni per la crosta del pane e la necessità di mangiare piccoli bocconi sono alcuni degli elementi che gli chef hanno riproposto nei loro piatti fondendoli abilmente con la bellezza di alcune opere del maestro Canova da cui si sono ispirati e da cui il nome dei piatti proposti allo showcooking.
Diana Bertuola chef del ristorante Villa Castagna ci ha stupito con la sua Danzatrice di Cembali
Nereo Dussin chef del ristorante Locanda Dussin si è ispirato alla scultura Amorino
Mentre Pietro Pusceddu chef di Villa Razzolini Loredan e Giuseppe Agostini chef di Teatro dei sapori hanno tratto ispirazione dalle abitudini alimentari del maestro e dai prodotti della provincia trevigiana proponendo rispettivamente gli Gnocchi canoviani con crema al Morlacco e cialda croccante e Gallina canoviana in perle.
Ogni piatto è stato abbinato ad un vino DOCG rigorosamente prodotto nella provincia trevigiana ed immancabili le “bollicine” con un superbo prosecco di Vandobbiadene.
La giornata e’ proseguita con la cerimonia di apertura e con la visita alla mostra. Tre i temi principali del percorso espositivo: religioso, storico e mitologico.
Dai monumenti funerari a papa Clemente XIII e papa Clemente XIV ai busti di papa Pio VII e di Napoleone Bonaparte passando per le bellissime Tre Grazie. Indiscussa l’abilita’ e la genialita’ del maestro che mi ha rapito, emozionato e lasciato senza fiato.
Dai monumenti funerari a papa Clemente XIII e papa Clemente XIV ai busti di papa Pio VII e di Napoleone Bonaparte passando per le bellissime Tre Grazie. Indiscussa l’abilita’ e la genialita’ del maestro che mi ha rapito, emozionato e lasciato senza fiato.
E’ stata un’esperienza davvero ricca di emozioni; un vero e proprio viaggio tra arte, spiritualità e cucina.
Leave A Reply