Mi capita sempre più spesso di fermarmi ad osservare con un pizzico di nostalgia le nonne in compagnia dei loro nipotini ed inevitabilmente mi torna alla mente la mia.
Purtroppo ne ho un ricordo sbiadito, ci ha lasciato che avevo 8 anni e ogni tanto per ricordare il suo viso guardo le foto della mia infanzia con lei mentre è sempre vivo l’amore che nutrivamo l’uno per l’altro.
Nonostante il poco tempo trascorso insieme la mia è stata una dolce nonna e una grande donna. Nata nel 1898 da una famiglia di proprietari terrieri, penultima di otto figli il suo futuro era già scritto; moglie, madre e donna di casa. L’amore per mio nonno e le usanze del tempo le fecero lasciare la città per un piccolissimo paese di provincia. Ha vissuto entrambe le guerre mondiali e si è presa cura dei suoceri, dei suoi due figli e del marito sempre con grande amore e dedizione. Fiera, gentile e devota al Signore non si è mai data per vinta fino alla fine. Nonostante la sua età avanzata quando mia madre le disse preoccupata di aspettare il terzo figlio lei rispose di non perdersi d’animo e che questo figlio era e sarebbe stato una benedizione. Adoravo la sua magrezza, le sue mani segnate dal tempo e i suoi lunghi capelli bianchi raccolti in un tupé sempre ordinato e mai scomposto. Si è sempre presa cura di tutti noi: rammendava, metteva in ordine e ci preparava mille prelibatezze; dalla pasta fatta in casa agli gnocchi al pesce tutto pur di far mangiare e rendere felici i suoi nipotini. Mi ricordo che quando a luglio andavamo al mare prima ancora di aver finito di sistemare lei era già in cucina a preparare il pranzo o la cena per noi. Poi si sedeva sul terrazzo a rammendare oppure a pregare con lo sguardo verso il mare.
La ricetta che voglio proporvi oggi è un omaggio alla mia dolce nonna con la quale avrei voluto trascorrere più tempo e a cui avrei voluto dire di più quanto bene le volevo.
Quando arriva l’estate in ogni casa teramana non possono mancare i peperoni, quelli lunghi verdi e rossi non quelli “cicciotti” che si trovano al supermercato, rappresentano una sorta di benvenuto alla stagione estiva. Fritti, al forno, o ripieni non importa in che modo basta che siano cucinati e portati a tavola.
La mia famiglia non era ed è da meno e come faceva mia nonna ogni anno mia madre continua la tradizione ed onora l’arrivo dell’estate con i buonissimi peperoni ripieni. La ricetta originale era semplice ed utilizzava i pochi ingredienti in casa: pane ammollato nell’acqua, aglio, prezzemolo e una acciughina per dare un sapore particolare ed insolito alla cucina teramana dell’epoca. Quella che vi presenterò oggi ha gli stessi ingredienti con la sola aggiunta di tonno. Vediamo come prepararla.
Ingredienti
2 scatolette di tonno medie
Pane
Prezzemolo q.b.
3 Filetti di acciughe o pasta di acciughe
Capperi sotto sale: una manciata
Olio d’Oliva q.b.
Ripieno
Mescolate tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e compatto. Qualora dovesse risultare troppo morbido potete aggiungere a scelta tra pangrattato o parmigiano. Se dovesse invece risultare troppo asciutto aggiungete olio d’oliva ma con cautela.
Procedimento
Lavate i peperoni e con un coltellino con la punta delicatamente togliete il gambo tagliandolo tutto intorno facendo attenzione a non rompere il peperone. Sempre delicatamente togliete tutti i semini scuotendolo.
Prendete i peperoni puliti e inserite a poco a poco il condimento fino a riempirli. Procedete allo stesso modo con tutti gli altri.
Mettete olio d’oliva quanto basta sul fondo di una teglia, disponete i peperoni ripieni e aggiungete un pizzico di sale. Infornate a 180°C per circa 30/40 minuti girando di volta in volta i peperoni con attenzione senza farli bruciare.
A cottura ultimata disponete su di un piatto da portata e servite. Sono buonissimi anche freddi.
Grazie nonna Elisabetta!
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