Ed è proprio tra il caos della folla e il rumore degli scatti che ho incontrato lei: impenetrabile, glaciale, stupenda come sempre.
E’ una delle donne più famose e potenti nel mondo della moda dotata di grande fascino e carisma. Elegante e di classe che sia a Parigi a Milano o New York non c’è settimana della moda che non la veda protagonista anche perché è lei a deciderne i giorni e a volte anche la durata. Invidiata da tutte le donne per il suo inestimabile guardaroba e per il budget di 200.000$ che la sua azienda annualmente le mette a disposizione incarna più che mai la figura della donna in carriera. A lei e al suo look si sono ispirati molti registi e sceneggiatori per film e serie tv. Nel caos della folla pre-sfilata di GUCCI ero come stordito ma poi ho sentito qualcuno urlare “…Anna, c’è Anna”, mi sono girato e a pochi metri da me c’era lei la donna che decide la moda che decide cosa farà tendenza e cosa no; e sono rimasto impietrito. Ho aspettato che la sfilata terminasse e finalmente l’ho vista di nuovo con il suo stile inconfondibile “must to have“: caschetto dritto voluminoso, occhiali da sole, tubino e l’immancabile golfino sulle spalle. Nella mano soltanto il cellulare.
Emozione, stupore, incredulità, questi i sentimenti che ho provato e un pensiero che mi ha accompagnato nei giorni successivi fino a quando non l’ho incontrata nuovamente.
Qual’è la vita Anna Wintour? E’ davvero come nel famosissimo film “Il Diavolo veste Prada”?
E se la macchina sempre pronta a portarla via fuori dalle sfilate non ci fosse?
Se il cellulare che ha in mano si rompesse? C’è stato un mento fuori la location della sfilata di EMPORIO ARMANI dove per un attimo era smarrita non vedendo nei paraggi la sua macchina.
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