Dal titolo del post sembrerebbe che io voglia raccontarvi di un film e se lo fosse vi assicuro che sarebbe davvero molto bello; potrebbe essere un interessantissimo documentario su una parte della Sicilia che Mandrarossa ci ha fatto scoprire lo scorso 28 ottobre a Roma nella splendida cornice dell’ Open Colonna.
Non è un segreto ormai il mio amore per la bellissima Sicilia ed è stato per me piacevole e molto interessante addentrarmi in un vero e proprio labirinto di sapori di una parte di isola che ancora non conoscevo.
La scelta dell’Open Colonna come location è stata sicuramente azzeccata; lo spazio progettato dall’architetto Paolo Desideri unisce perfettamente l’anima classica del palazzo ottocentesco con la contemporanoeità e con il nuovo concetto di ospitalità enogastronomica prestandosi ad accogliere, mostrare ed esaltare le mille sfaccettature del mondo Mandrarossa.
L’ecosistema Mandrarossa nasce a Menfi un lembo di terra lungo la costa della Sicilia sud occidentale che si affaccia sul continente africano. Il processo di continua osmosi tra i due territori crea un habitat unico e rende il territorio particolarmente vocato alla coltivazione della vite.
Vigneti a perdita d’occhio, uliveti, orti, pascoli insomma una terra ricca non solo di tradizioni ma sopratutto di meravigliosi prodotti e sapori.Proprio per questo motivo Mandrarossa ha avviato un progetto per tutelare l’antica sapienza culinaria del territorio affinché la tradizione gastronomica contadina non solo non venga perduta ma possa essere promossa e conosciuta nel mondo. Il progetto ha come cuore la Brigata di cucine Mandrarossa; un gruppo di venticinque donne coordinato dalla chef Bonetta Dell’Oglio che unite da passione e sapienza hanno compiuto un duro lavoro di ricerca tra ricette storiche e tradizione rielaborando il tutto il chiave contemporanea mantenendo sempre alto il patrimonio enogastronomico di Menfi. Hanno creato un menù completo volto non solo a far conoscere i piatti della propria cucina tradizionale ma in particolar modo a far riscoprire ed apprezzare qualità delle materie prime accuratamente selezionate.
Un’obiettivo davvero nobile e sfidante attraverso un percorso degustativo ben definito ed un allestimento elegante ed impeccabile. Le vetrate a perimetro della grande sala rendevano l’ambiente quasi surreale come se fosse sospeso nell’aria.
Si cominciava dal banco dell’orto e si terminava con quello dei dolci passando per quello dell’olio, della pasta e molti altri il tutto accompagnato da eccellenti vini Mandrarossa.
Dal banco dell’orto si degustava un tris tra macco di fave, broccolo saltato e un misto di verdure spontanee di campagna ripassate accompagnate da un buonissimo Bonera
Il banco dell’olio presentava un trionfo di olive fresche, in salamoia, infornate, schiacciate e pani fatti con diversi tipi di grani duri di Sicilia con olio biancolilla, nocellara e valdimazzara dop. Vino in abbinamento Santannella.
Il banco della pasta grazie alle abili mani di una deliziosa signora della Brigata Mandrarossa offriva Covoni di maccheroncini da grano biancolilla con olio biancolilla e Covoni di Busiati da grano perciasacchi con olio nocellara e scaglia di caciocavallo. Non poteva non essere accompagnato da un Urradimare
Il mio percorso degustativo è terminato in dolcezza passando per il banco dei dolci addobbato con ogni sorta di squisitezza dove mi solo lasciato deliziare da una bellissima Rota ripiena di ricotta lavorata accompagnato da un buonissimo Caladeitufi
Accoglienza e gestione impeccabile da parte di Salvatore Spatafora e di tutto lo staff. Serata assolutamente piacevole all’insegna dell’ottima cucina e dell’ottima compagnia.
Grazie Mandrarossa.
Leave A Reply