subito alla mente la regina del pop Madonna
che alla fine degli anni ‘80 stupì come sempre tutti con questa frase su una
t-shirt nel video musicale Papa Don’t Preach;
e aveva ragione.
è un dato di fatto che “Gli
italiani lo fanno meglio” perché, come la storia ci
insegna, hanno sempre creduto molto in loro stessi e nelle proprie
capacità, hanno avuto sempre molto chiaro l’obiettivo e
saputo sempre come ottenerlo.
ciò non fosse vero, in tutto il mondo, non sarebbe così forte e sempre più dilagante
il mito della cultura italiana come effettivamente è: dal food, alla moda,
all’artigianato quando le persone vedono sventolare il nostro tricolore non hanno dubbi in termini di prodotto e qualità.
critica che possiamo imputare al nostro Bel Paese è che a volte non riesce a
riconosce in tempo e a valorizzare le proprie risorse che inevitabilmente sono
costrette a rivolgersi altrove.
carattere di un popolo, la sua psicologia collettiva, la sua forza e le sue
debolezze sono in grado di rappresentare il fattore su cui far leva per accrescere
il potenziale produttivo ed economico di un paese?
Morace e Barbara Santoro, autori di “Italian factor. Moltiplicare il valore di un Paese” il libro edito
da Egea in cui viene affrontato il
ruolo dell’Italia, del suo sistema impresa, della sua dimensione culturale,
nello scenario di cambiamento radicale che giorno dopo giorno si consuma sotto
i nostri occhi.
Questi ed altri temi sono stati al centro del
dibattito organizzato da Shenker in
occasione della presentazione del libro che si è tenuto ieri alla Sala
delle Colonne della Camera dei Deputati a Via Poli a Roma.
– moderato da Giovanni Anversa, Capostruttura di Rai Tre – sono
intervenuti assieme agli autori del libro, il Presidente del Gambero Rosso Paolo Cuccia, il Senatore Tito Di Maggio, la Vice Presidente di
Altaroma Valeria Mangani, il Presidente Symbola, Fondazione per le
Qualità Italiane Ermete Realacci, la Vice Presidente di Moleskine Maria
Sebregondi.
corso della tavola rotonda anche contributi video di Francesco Casoli –
Presidente di Elica e del progetto Sua Eccellenza Italia.
sala tra i numerosi ospiti accolti da Emilio Sturla Furnò e Carlotta Ercolani, anche il
responsabile della comunicazione e marketing dello Shenker Ombretta
Orlandini, il Prof. Franco Cotana, l’On. Sandra
Cioffi Fedi, l’imprenditrice Elena Aceto di Capriglia, Andrea
Martini – che, assieme a Raffaele Bortone presidente della società
Animundi, è l’ideatore del cartoon italiano “I Saurini” – l’attore Claudio Saint Just, l’editore Massimiliano
Di Stefano e Pietro De Angelis, il presidente di
“Anima” Sabrina Florio, la coordinatrice del Master presso il Sole24ore Elisa
Greco, il presidente della società Barbanera Feliciano
Campi, l’imprenditore Paolo Ponti e la
sociologa Luciana D’Ambrosio Marri.
“A nostro avviso” – hanno spiegato gli
autori – “la X si trasforma in una I, dando origine all’Italian factor (If),
la formula rappresentata da un mix di intelligenza, creatività, gusto, capacità
tecniche e artigiane, difficili da moltiplicare e diffondere, persino da
comprendere tanto da costituire un mistero insondabile, ma da non confondere
con il made in Italy. Un quid da allenare per essere migliori”.
Dopo vent’anni in cui il nostro paese è rimasto
ai margini della social innovation che sta cambiando il mondo, Morace e Santoro descrivono questo cambiamento d’epoca. Se l’X Factor degli
show televisivi rappresenta il talento, per il destino dell’Italia la X non è
un’incognita, ma il condensato stesso delle sue potenzialità.
A dispetto di quanto si dice e si legge sul
sistema Paese, esiste la possibilità concreta che l’Italia e gli Italiani
giochino un ruolo rilevante in uno scenario globale di cambiamento non solo
locale, ma anche dell’intero mondo.
L’Italian factor dimostra la propria forza
dispiegandosi nella concretezza di una dimensione aziendale fatta di successi,
un concetto che spiega come le aziende italiane possano moltiplicare il loro
valore e il loro peso nel mondo, come attestano i tanti casi di eccellenza
presentati nel libro: da Brunello Cucinelli a Eataly, da Ferragamo a Moleskine e YOOX, aziende illuminate in grado di trasformare la crisi in
opportunità.
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