Se ci fosse stato un posto così quando ero bambino di certo avrei pianto tutte le mie lacrime e sfoggiato tutto il repertorio di capricci per andarci almeno una volta alla settimana.
Non ho un ricordo molto chiaro dei pasti che consumavo quando ero bambino; confondevo il pollo arrosto con il coniglio, non mangiavo la verdura e odiavo il parmigiano mentre ricordo chiaramente le grida di gioia quando mamma annunciava che avrebbe preparato le patatine fritte per cena. Iper eccitato dalla notizia mi precipitavo ad aiutarla nel processo di taglio delle patate con la rivoluzionaria macchina taglia patate che le faceva uguali a quelle del camioncino nelle sagre di paese, unica occasione per mangiare una bella porzione di patatine fritte tutta mia senza doverla dividere con i miei fratelli.
Era semplice, bastava posizionare nella macchina la patata intera, ovviamente sbucciata e come per magia e con un po’ di forza venivano fuori le mitiche patatine.
La maionese e il ketchup sono arrivati molto più tardi mentre le patatine in busta, le chips per intenderci, erano oggetto di desiderio non tanto per il gusto ma sopratutto per le sorprese che nascondevano al proprio interno.
Circa un mese fa il destino ha voluto che proprio a due passi da casa mia, come un sogno di bambino che si realizza, aprisse Fries la “patatineria” di nuova generazione.
Europa dove da tempo esistono banchetti, camioncini itineranti o piccoli locali
dove si friggono SOLO patate fresche di continuo e dove la gente fa la fila per
mangiare.
italiane, le taglia a mano e le
frigge in olio di arachide esclusivamente made in Italy. Si parte da
un’agricoltura denominata “lotta integrata”, che opera seguendo i cicli
produttivi delle stagioni con contadini e agronomi addetti al controllo delle
coltivazioni.
cui le intramontabili americane, la gustosa selezione belga, 8 gluten free e alcune vegane pensate e realizzate dalla giornalista e chef vegana Alessandra
Rotili.
esclusiva una salsa cacio e pepe, limited
edition, realizzata con pecorino falisco della Tuscia viterbese selezionato
accuratamente da DOL (denominazione di origine
laziale) da accompagnare alle deliziose chips.
le regioni d’Italia che si alterneranno per dare il proprio contributo alla
creazione di salse speciali create appositamente per Fries.
food; è anche birra e urban design.
birre “Miranda” (chiara) e “Lady Rosetta” (rossa), dal nome di alcune varietà
di patate italiane, realizzate in esclusiva dal Birrificio Aurelio, Fries
accoglie i propri ospiti nei suoi interni realizzati dal collettivo TAU –
Trasformazioni Urbane, su progetto di Raffaella Ghislandi.
aperto dalle 11:00 alle 23:00.
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