Non so a voi ma a me ogni tanto capita di sognare, non spesso come quando ero adolescente ma a volte sono così reali ed intensi che il giorno seguente mi resta per diverse ore quella sensazione strana come se avessi vissuto realmente il sogno o come se quello sognato dovesse accadere da un momento all’altro.
Proprio qualche settimana fa ho fatto un sogno dolce, nel vero senso della parola, perché proprio nel sogno gustavo la torta che ha accompagnato uno dei periodi più belli della mia vita: quello universitario.
Impossibile per chi è stato uno studente o vissuto a L’Aquila non conoscere la torta Suisse della pasticceria francese La Musette in pieno centro a due passi da piazza Sallustio e dai mitici Quattro Cantoni punto nevralgico e di ritrovo di tutta la gioventù universitaria e non.
Il sogno era chiaro, reale: ero nella mia casa storica in via Arischia, la casa che mi ha accompagnato per tutti gli anni di università, che mi ha visto ridere, piangere, innamorarmi e sopratutto che è stata teatro di pranzi, cene e scorribande varie. C’erano gli amici di sempre, Tania, Gilda, Alessandro, Francesca, Titty e Americo avevamo cenato e bevuto come al solito e in mezzo al tavolo c’era lei la mitica torta Suisse crema e cioccolata; era li già a fette ed eravamo tutti pronti come avvoltoi a prendere il pezzo centrale quello più buono e ricco di crema e cioccolata.
Quando si decideva di organizzare una cena oppure si era invitati a casa di qualcuno, almeno tra universitari era buona usanza non andare a mani vuote e la scelta prevedeva due opzioni: vino oppure la torta Suisse.
Pensate che la pasticceria La Musette per come la ricordo io era davvero molto piccola e vista da fuori sembrava un normalissimo forno, all’interno, accanto al bancone con dietro il laboratorio a vista, avevano ricreato una piccola piazzetta francese con lampioncino e panchina ma quello che faceva impazzire tutti me compreso era il profumo intenso di brioches, crema e zucchero che questa piccola pasticceria diffondeva nei dintorni e rendeva impossibile non entrare e assaggiare qualcosa.
Tornando al sogno, il giorno dopo inutile dirvi che ovunque cercavo una fetta di Suisse e non potendo partire per L’Aquila, anche se per un attimo mi è passato per la mente, ho pensato come prima cosa di cercare la ricetta su internet ma subito mi è venuto in mente che soltanto una persona poteva aiutarmi: la mia cara amica Fedora – Cranberry di Cappuccino e Cornetto per intenderci – essendo anche lei vissuta a L’Aquila nonché regina indiscussa dei dolci. Le ho scritto e subito mi ha girato il link con la ricetta della Suisse con la quale qualche tempo fa aveva anche vinto un premio. Immaginate la mia immensa gioia non solo per aver trovato la ricetta ma sopratutto perché ho scoperto che La Musette esiste ancora sebbene in un’altra parte della città.
Alla sensazione di incompletezza e smania si è subito sostituita quella di gioia e voglia di preparare la tanto desiderata Suisse per riprovare quel sapore e quella spensieratezza che animavano le mie giornate aquilane.
Ho seguito minuziosamente la ricetta di Fedora che trovate a questo link
http://www.cappuccinoecornetto.com/2011/09/la-suisse.html
e diciamo che il risultato è stato più che soddisfacente… dopo il secondo tentativo.
Anche se il sapore non sarà mai come quello della suisse della pasticceria francese sono sicuro di esserci andato molto vicino e alla fine anche solo aver rivisto sulla mia tavola la torta suisse e rivissuto per un attimo i bei tempi passati all’università mi è bastato per essere felice e chiudere il mio sogno in bellezza.
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3 Comments
Purtroppo ha chiuso. Senza apparente motivo e lasciando in noi Aquilani un senso di vuoto incolmabile.
No restano che disperati tentativi di emulazione
bellissimi ricordi legati ad una splendida citta , conosco gli aquilani e so che nn mollano <3 grzie per aver svelato laricetta della swisse
Che dolce ricordo mi hai riportato alla mente, i miei tre anni meravigliosi vissuti a L’Aquila anch’io universitaria e la suisse….riesco a sentire ancora il sapore