Fin da bambina ho amato le vetrine dei negozi quando di notte la luce le rende sexy richiamando lo sguardo dei passanti. Ho sempre pensato che in realtà fossero grandi occhi che ci osservano ammiccanti. Non spazi adibiti a promuovere prodotti, bensì entità dotate di vita propria capaci di attrarre e sedurre i passanti. A volte sognavo di essere rapita da queste creature e di trovarmi catapultata in mondi paralleli pieni di luce e magici oggetti. Attingendo a queste fantasie infantili, per gioco ho realizzato il progetto “le vetrine hanno gli occhi” con il mio caro amico e modello preferito Marco Ricci.
Elisabetta Nottola
Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2015 anno internazionale della luce. Da un punto di vista prettamente della fisica, la luce è un insieme di onde elettromagnetiche o fotoni percepibile dai nostri occhi senza la quale non potremmo guardarci l’un l’altro o vedere il mondo che ci circonda. Nonostante la scienza negli anni abbia elaborato e spiegato tutto questo attraverso teorie di fisica quantistica quello della luce resta uno dei fenomeni più affascinanti e studiati ancora oggi. La luce è informazione e comunicazione; ogni giorno una quantità enorme di dati transita continuamente sotto forma di luce attraverso l’intricato groviglio di fibre ottiche che connette tutto il globo. Imprescindibile dalla luce è il buio da sempre in contrapposizione ma entrambi in grado di incuriosire, affascinare, attrarre. Non è oggetto di studio ed interesse solo di fisici, matematici o astronomi ma sopratutto di professionisti della fotografia per i quali la luce con le sue migliaia di sfumature rappresenta un elemento fondamentale. E’ affascinante come, qualsiasi soggetto si voglia immortalare sia esso un panorama, un capo di moda o un piatto, lo studio delle luci sia determinante per il risultato finale a tal punto da poterne cambiare radicalmente la visione. I fotografi professionisti sono allo stesso tempo artisti e matematici in quanto riescono a cogliere attimi, situazioni uniche di rara bellezza e a calibrare e settare perfettamente la propria macchina in modo da catturare esattamente quell’istante. Sono istanti quelli in cui si crea l’equilibrio perfetto tra luci e ombre ed è proprio quel attimo quasi impercettibile che tutti i fotografi cercano e vogliono immortalare.
Un progetto fotografico emozionante e di grande impatto comunicativo, per certi versi didattico quello di Elisabetta Nottola, di cui mi sono innamorato immediatamente che studia equilibri di luce particolari sfruttando non quella naturale del giorno bensì quella artificiale delle vetrine dei negozi la notte creando una corrispondenza alchemica e una comunicazione surreale tra soggetto e vetrina. Ciò che i nostri occhi vedono e ci spingono a fare con la luce del giorno non avviene con le luci della notte. Di giorno tutto ci sembra chiaro, siamo noi a decidere cosa osservare, la notte invece è come se gli oggetti delle vetrine prendessero vita entrando in comunicazione con le persone; attirandole per essere osservate, desiderate.
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