Gli occhi sono lo specchio dell’anima rivelano molto di noi come sentimenti, stati d’animo e difficilmente riescono a nascondere la verità. Gli occhi non mentono, possono stregare e a volte a far innamorare, alcuni sono così profondi da non poter smettere di fissarli o di perdercisi dentro. Sono il primo modo che abbiamo di comunicare e sono l’unica parte di noi che non cambia e che resta sempre uguale nel tempo. Non solo ci permettono di esprimerci ma anche di guardare il mondo che ci circonda e creare parte dei nostri ricordi. Come si può resistere agli occhioni languidi o pieni di lacrime di un bambino? Sono stati proprio gli occhioni profondi, innocenti e luminosi dei bambini disegnati da Isabelle kessedjian a farmi appassionare alle sue illustrazioni.
Originali, curati in ogni minimo dettaglio nel tratto e nei colori les enfants di Isabelle rappresentano il bambino che vive sempre in ognuno di noi e sopratutto il desiderio che quel bambino ha di diventare grande e di realizzare i propri sogni. Quando, da bambino, mi chiedevano cosa volessi fare da grande rispondevo ogni volta una cosa diversa: “da grande voglio fare il maestro” oppure “da grande sarò ballerino” o ancora “da grande sarò stilista” tutto fuorché quello che poi sono realmente diventato. Le illustrazioni di Isabelle mi hanno fatto tornare indietro nel tempo e pensare a quelli che erano i miei sogni di bambino a cosa attirava la mia attenzione a come vedevo il mondo e a cosa volevo fare per essere felice. Impossibile non immedesimarsi o innamorarsene. Non sono semplici illustrazioni, questi grandi occhi luminosi e pieni di speranza e amore portano con se un messaggio molto più profondo quello di ascoltare sempre il proprio cuore e portare avanti i propri sogni e le proprie passioni. Non c’è un’età per realizzare i propri sogni così come non c’è un età per ascoltare il bambino che è dentro ognuno di noi e dire: “Quando sarò grande farò…”
Ecco perché voglio raccontarvi la bellissima fiaba di Isabelle che ogni giorno prende una matita in mano e realizza il sogno di un bambino che poi è uno dei sogni di ciascuno di noi.
Al tempo delle fate e delle merende Isabelle era una brunetta con le trecce che fabbricava le sue bambole con tutto quello che gli capitava nella mani, dalle pannocchie di granoturco rubate nei campi fino alle mutande nuove del suo papa. La sua mamma l’ha lasciata troppo presto per raggiungere le nuvole in cielo e Isabelle assieme al suo papà ambasciatore (che nel frattempo si era dovuto ricomprare delle mutande nuove…) ha viaggiato in tutto il mondo. Tra tutti i paesi visitati il Messico è quello che l’ha più influenzata con i suoi colori vivaci e l’intensità delle relazioni tra le persone. Le sue due nonne hanno sempre vegliato su di lei, la brunetta birichina e tra rimproveri e carezze le hanno insegnato a cucire, ricamare e fare l’uncinetto. Dopo gli studi d’arte Isabelle inizia la sua carriera di artista come pittrice e scultrice, con due mostre significative.
Nel 1995 apre l’atelier “Terra de Sienne” e tiene dei corsi di disegno e pittura sia per bambini che per adulti e a partire dal 2008 inizia la distribuzione (edizioni Label tour) in tutto il mondo delle sue pitture sul tema “Quand je serai grand”
Isabella ha pubblicato diversi libri : libri sulle diverse tecniche di disegno e sull’uncinetto (casa editrice Flerus/mango) e libri sul disegno a penna a sfera (edizioni dessain tolra) .
Il suo stile inimitabile si ritrova in diversi progetti; dall’esposizione di Roy Lichtenstein al Centre Pompidou di Parigi, alla collezione di borse di Max Capdebarthes, fino alla custodia della chitarra della cantante Maeva Meline. Isabelle ricama come se stesse scolpendo, fotografa come se disegnasse, e disegna con grande passione. Blogger e influencer i suoi lavori riscuotono un grande successo mediatico. Isabelle è anche mamma di due bambini che hanno ispirato il tema “Quand je serai grand” (in cambio ha promesso di cucinargli la pasta con il formaggino fino alla loro maggiore eta).
Isabelle vive tra il paradiso del quartiere parigino cour Saint-Pierre e la casa di famiglia di Sauveterre-de-Rouergu dove va regolarmente a trovare l’ispirazione. Dall’Armenia al Messico, tra Parigi e Ayveron, tra la nostalgia degli anni sessanta e la modernità Geek Isabelle reinventa senza tregua il rapporto tra infanzia e amore della quotidianità.
Insieme a lei, le fate continuano a chinarsi con benevolenza sulla culla dei bambini e insieme a lei è sempre l’ora della merenda e se guardate bene vedrete anche voi una bellissima brunetta con le sue lunghe trecce.
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