Sempre più proiettata verso la ricerca, la sperimentazione e l’innovazione, l’edizione appena passata di Altaroma non ha mancato di stupire per originalità, contenuti e qualità. Altaroma ha scelto di rinnovarsi e scommettere sui giovani; sulla passione per la moda, sulle nuove idee, traducendo e reinterpretando i canoni classici della moda declinandoli ai giorni nostri senza però perdere in originalità, stile e classe. Quattro giorni di sfilate, esposizioni e progetti culturali hanno animato la Capitale, all’insegna della moda giovane con tocchi di tradizione, couture e valorizzazione del savoir faire artigiano. Anche quest’anno Altaroma ha confermato la sua vocazione internazionale per la promozione dei talenti emergenti. Non a caso è stato confermato come headquarter della manifestazione l’Ex Dogana dal quale si sono dipanate svariate arterie metropolitane che attraverso eventi e presentazioni hanno svelato la città sotto aspetti e punti di vista inusuali e molto interessanti. Luoghi dimenticati e trascurati hanno ripreso vita grazie alle energie di cinque designer provenienti dalle passate edizioni di “Who Is On Next?”, il progetto di scouting ideato da Altaroma e Vogue Italia. Tre i vincitori assoluti di questa dodicesima edizione selezionati da una giuria internazionale. Nella categoria prêt-à-porter il primo premio è andato a Brognano per la sua capacità di “interpretare lo spirito del momento con colori e sovrapposizioni”. Miahatami è invece arrivata seconda per “il senso del colore e la decisione di utilizzare alcuni dettagli della cultura persiana”. Per gli accessori, invece, ha vinto il primo premio Pugnetti Parma, selezionato per la sua decisione di valorizzare le eccellenze artigianali e locali.
Per l’edizione estiva di Altaroma gli studenti dell’Accademia Costume e Moda, diretta da Lupo Lanzara, non hanno mancato di stupire aprendo nuovamente le porte della bellissima Accademia in via della Randinella a Roma per presentare Accademia Factory 2016,progetto volto a mostrare l’impegno e il lavoro di tutto un anno degli studenti nei diversi corsi e master. Per la sezione Costume, tre progetti che vanno dall’opera lirica Nabucco alla moda degli Anni Cinquanta e il New look di Dior fino alla pellicola cult Il Gattopardo e lo spettacolo teatrale Corti ma lirici. Tributo, con uno spazio dedicato, all’allieva Francesca Richiardi, vincitrice quest’anno del LVMH Prize, ed expo dei Talents 2016. Creazioni su manichino nell’ambito di Instant Couture, editoriali fotografici e laboratori sperimentali con borse in legno e tessuto per il progetto Wood ’50 o ispirate al film Melancholia di Lars Von Trier.
Nella splendida cornice dell’elegante via Margutta al défilé del MARGUTTA Creative District, ideato da Antonio Falanga e Grazia Marino, l’Accademia di Moda Sitam di Lecce, ha presentato a Roma la nuova Collezione 2016, ideata e realizzata in sede dagli allievi dell’Accademia pugliese, coordinati dalla Direttrice Stefania Cardellicchio. Nelle varie proposte moda emerge una donna austera che si rifà a linee minimal ed essenziali, con originali lavorazioni a laser.
E’ stato Sergio Valente ad incoronare come vincitore del “Fashion Award Altieri” 2016 la neo stilista Hillary Maione. Un richiamo che arriva da lontano, una suggestione che sembra provenire da un vento di fiori delicati quella che ha ispirato il Fashion Show #ORIENTEALTIERI dell’Accademia Altieri Moda e Arte. Mini collezioni protese al futuro, a metà tra l’alta moda e il pret-à-couture, nelle quali gli stilisti dimostrano di aver acquisito vera e propria autonomia nella progettazione modellistica, nella tecnica sartoriale e nel ricamo a mano. Molteplici i materiali usati: organza, georgette, duchesse, pelle, pelliccia ecologica e lattice che danno vita a linee fluide ricercate con eleganti plissettature e sofisticate asimmetrie. Risultati eccellenti nella silhouette sia da giorno che da gran soirée con colori che variano dal lilla al color pesca al rosso, al bianco e nero e ad elegantissime sfumature del grigio che si trasformano in scintillanti argenti.
A portare razionalità e ordine nell’entropico mondo dell’haute couture è Sabrina Persechino con la sua collezione MONO TONA. In matematica, una funzione monotòna è una funzione che mantiene l’ordinamento tra insiemi ordinati. E proprio come in un insieme matematico che ha come base rigorosamente e immancabilmente il nero, Sabrina Persechino crea una collezione che rappresenta una funzione monotòna crescente aggiungendo il nero a miscele cromatiche che partono dal bianco, e una funzione monotòna decrescente sottraendo il nero per arrivare al bianco attraverso le texture grigie. Uno stile che si caratterizza per le linee semplici ed essenziali, con volumi regolari e monolitici, che si ispirano ai principi dell’architettura minimalista. Uno stile in cui la celebre frase di Mies van der Rohe “Less is more” diventa formula base delle creazioni della Persechino. In altre parole: l’essenzialità è qualità. E di questa essenzialità è intrisa Mono Tona.
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