Il mio è stato da subito amore a prima vista, capita raramente che su un social network qualcuno riesca a catturare la mia attenzione ma se ti imbatti in uno dei suoi post non puoi che rimanerne affascinato e desideroso arrivare alla fine. La sua penna è così coinvolgente, le sue parole così maledettamente ben articolate da riuscire a farti vivere quel istante che descrive come se anche tu fossi lì presente insieme a lui. Il giovanissimo Pierpaolo Mandetta è senza alcun dubbio una delle promesse migliori dell’editoria italiana. Brillante, solare e sagace Pierpaolo ama raccontare se stesso, condividere momenti della sua vita quotidiana; dalla mitica pasta al forno di mammá, alla dolce gattina Lamù, alle sue amate piante, ma lo fa in modo così abile e profondo da arrivare dritto al cuore di chi ha la fortuna di leggerlo.
Con il grande successo di “Dillo tu a mammá” ha affermato il suo talento nel panorama editoriale italiano; un romanzo a tutto tondo dove partendo dal dilemma e dalla paura che la maggiorparte dei ragazzi gay hano nel fare il coming out, Pierpaolo tocca tutti gli stereotipi della nostra società: dal pregiudizio, alla vergogna, alla ricerca della felicità attraverso gli occhi del protagonista Samuele.
Dopo poco più di un anno, per la gioia di tutti i suoi fan e lettori, torna sulla scena editoriale con un nuovo romanzo: “IL CLUB DELLE PECORE NERE”, sempre edito da RIZZOLI, dove si parla di amore, di amicizia, di lavoro, di problemi mai detti. Un romanzo per tutti quelli che si sentono pecore nere.
“Quando sei una pecora nera, trovare dei tuoi simili ti fa sentire finalmente normale. Ma noi non lo siamo mai stati, normali. E non possiamo fingere che la situazione torni a essere come prima.
Io, Nicole e Ivan siamo cambiati e non è una colpa”
Pierpaolo Mandetta racconta una storia bellissima, fatta di esperienza vissute e subite, di famiglia e amori, di grosse ferite e smarrimento.
Ho avuto il grande piacere di incontrare Pierpaolo e chiedergli cosa lo ha spinto a scrivere questo nuovo romanzo, chi sono veramente queste pecore nere e molto altro.
Grazie di cuore Pierpaolo.
A poco più di anno dal grande successo di DILLO’ TU A MAMMÀ, torni sulla scena editoriale con un nuovo romanzo: “IL CLUB DELLE PECORE NERE”, edito da RIZZOLI. Chi sono queste pecore nere? Cosa ti ha spinto a scrivere questo nuovo romanzo?
Le pecore nere del romanzo non sono né gli emarginati della società né dei rivoluzionari fieri di esserlo. Sono esattamente a metà: quelle persone che cercano di crearsi un posticino in mezzo agli altri, ma che soffrono nel dover sottostare alle abitudini culturali che, per concedergli quel posto, le spingono a prendere scelte rigide. Ad assomigliare al perfetto modello di cittadino che accontenta tutti: un figlio servile e ben vestito, con l’ambizione di studiare, trovarsi un lavoro sicuro, di sposarsi, essere monogamo, di diventare genitore, non avere grilli per la testa, di non cambiare mai idea. Una persona, cioè, che smussa il proprio carattere per incastrarsi meglio con la comunità. Ecco, le pecore nere hanno paura di farlo, perché non vogliono perdere se stesse, ma anche di non farlo, perché hanno paura di essere escluse.
I personaggi protagonisti de “Il club delle pecore nere” sono eterogenei ed è interessante leggere di come le loro vite si intrecciano e interagiscono. In quale dei personaggi ti riconosci di più? Come hai vissuto il tuo stato di “pecora nera”?
Essere una pecora nera fa schifo, non c’è molto di cui andare fieri, perché è in ogni caso un’esistenza difficile e sofferta. Voler uscire “dal gregge” è un bel motto, ma poi farlo richiede una grossa dose di resistenza alla solitudine, così com’è stato per me, perché tutti ti remano contro, ti avvertono che sbaglierai. Pare che l’indipendenza e la cura dei propri sogni debba sempre scontrarsi con le persone che dicono di volerci bene. A un certo punto della mia vita è stato così: per sentirmi accolto e rendere fieri la famiglia e gli amici, ho assecondato molte richieste, perché potessero vedermi come loro volevano. Ma a quel punto ho capito che non ero felice di ciò che stavo facendo e diventando. Ero ormai Samuele, il protagonista del mio romanzo, quel bravo ragazzo prevedibile e influenzabile. E ribellarmi ha richiesto una fuga da tutti, che ha distrutto ciò che avevo costruito.
Intelligente, talentuoso, amatissimo dal pubblico della rete e non solo, sei un vero influencer. Cosa pensi che amino di te i tuoi follower? Cosa si aspettano da te e cosa tu da loro?
Sicuramente far avvicinare i lettori è stata dura, e conservarli ancor di più, perché per me è molto importante scrivere di temi che a volte sembrano tabù, come quelli sessuali o che riguardano le note dolenti delle relazioni. E tanta gente reagisce infastidendosi e allontanandosi. Col tempo, però, ho capito che ognuno di noi si sente diverso o sbagliato per qualcosa, e che sopporta problemi che ritiene enormi solo perché se ne parla poco. Perciò credo che i miei lettori, leggendomi, si sentano un pochino meno soli, e questo mi appaga e rende felice.
Pierpaolo Mandetta sta alla moda come…
La panna sta alla carbonara. Mia sorella lavora a Milano, produce turbanti e cambia look tre volte al giorno come le presentatrici di Sanremo. Io sto sempre con la tuta piena di pelucchi e con le mani nella terra.
Non è un segreto che ami la cucina, soprattutto quella di mammà e che ti piace cucinare. Oggi gli chef sono delle vere e proprie star e la loro cucina sempre più spettacolare e di forte impatto comunicativo. Cosa pensi della cucina gourmet? A quale piatto in generale non potresti mai rinunciare?
Sono molto provinciale, lo ammetto, e quando un uomo mi invita a cena, io dico “ma non spendere soldi, facciamoci ‘na pizza giù al porto!”. I miei spregevoli nonni mi hanno educato a risparmiare, e prima o poi uno psichiatra dovrà aiutarmi a superare il trauma. Gli amici mi chiamano “capa di ciuccio”, e quelli benestanti mi odiano perché non partecipo mai all’euforia di chi si fa una cena aristocratica a Capri o una fiorentina nei ristoranti stellati. Una volta mi hanno portato in un locale scintillante e il cameriere ci portò un piatto largo quanto una piscina. Dentro c’erano tre maccheroni in piedi. Io feci un rapido calcolo: per saziarmi avrei dovuto ordinare 25 portate e accendere un mutuo. Il mio piatto prediletto? La pasta al forno.
Ora che sei un personaggio famoso ti chiederanno di partecipare a qualche reality. Tra quelli più in voga: PECHINO EXPRESS, ISOLADEI FAMOSI, GRANDE FRATELLO a quale parteciperesti? Come vivresti questa esperienza?
Oh, no, per diventare davvero famosi bisogna ripetere la parola “oca” almeno trenta volte al giorno. Non credo di essere adatto ai reality.
Un produttore cinematografico ti propone di produrre il film de “IL CLUB DELLE PECORE NERE” e ti chiede di aiutarlo a scegliere gli attori per interpretare i personaggi del libro. Quali attori/attrici sceglieresti?
Paradossalmente, non ho idea di chi potrebbe interpretare i protagonisti. Ma impazzirei per vedere Giuliana De Sio e Giancarlo Giannini nei panni dei genitori di Nicole o Samuele.
Pierpaolo Mandetta tra 15 anni…
Scrittore di campagna, in pace con se stesso.
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